Music: Simone Cristicchi – Studentessa universitariaMood: Attenzione: visto l’argomento trattato consiglio la lettura della recensione a un pubblico maturo!!!
Ieri, non so nemmeno perché ho deciso di prendere tra le mani il volumone unico
Sakuragari di
Yuu Watase. Volume che dire scontato è dire un eresia, di una forza e di una crudità assoluta, che almeno per me è stato non solo una doccia fredda, perché non mi aspettavo questo genere, ma intenso e sublime, insomma un miscuglio di pensieri e che soprattutto ho cercato di leggere tutto d’un fiato, così che alla fine ho voluto anche subito scriverne una recensione.
Trama:Due uomini, due vite devastate, un incontro che di destino non parla, ma di tragedia sì.
Il marchesino
Soma, di sangue misto è visto da tutti come una bellissima
bambola occidentale, una bambola da toccare, usare e possedere. Nonostante sia uno degli uomini più influenti dell’era
Taishou, la sua colpa è quella di essere troppo bello, troppo appetibile, tutti lo vogliono e tutti a casa sanno che giace con chiunque.
Tagami Masataka, ha vissuto fino ad ora una vita strana e si trasferisce a Tokyo per poter studiare e cercare di entrare prima alle scuole superiori e poi all’università imperiale, vuole cambiare la sua vita, quella vita che odia tanto, fatta di abbandono e disprezzo.
Arrivato a Tokyo, Masataka, si scontra con Soma, che stava per investire con la sua vettura un’anziana signora e lascia lui anche il suo biglietto da visita. Quando Masataka si ritroverà senza un tetto sotto cui stare, si appellerà a quell’uomo cercando presso di lui un sostegno e lavorando presso la sua casa. Inizialmente le cose non andranno come vorrebbe, ma poi viene assunto e qui cambierà per se...
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